La nuova chiesa fu costruita su progetto di Primo Saccardi, architetto che tra gli anni ’30 e ’50 progettò anche altre chiese della Diocesi: è un ampio edificio a pianta centrale con cupola ribassata, illuminato da vetrate istoriate, eseguite su disegno di Ascanio Pasquini, raffiguranti episodi evangelici.
Lo affianca un campanile moderno a pianta quadrata. L’interno della chiesa è ravvivato da una serie di dipinti di Angellotti. Alle pareti, la Via Crucis in terracotta proviene da una manifattura artigianale trentina. Il grande Crocifisso che sovrasta l’altare è opera di Virgilio Carmignani (1909- 1992).
L’edificio si presenta, all’esterno, totalmente rivestito in pietra e la facciata è costituita da un portico con una tettoia a tre cuspidi, sorretta da due muri laterali e da due pilastri in pietra sotto cui si aprono i tre portali d’ingresso, con quello centrale più alto degli altri due. Al di sopra del loggiato la statua di San Pietro realizzata dallo scultore Pera.
Dopo la disastrosa alluvione del 1966, Don Averardo Dini che aveva sostituito Don Pola, costretto a lasciare la guida della parrocchia perché gravemente malato, eseguì i necessari lavori di restauro e su progetto dell’architetto Don Marcello Peruzzi, nel 1970, realizzò la separazione della vasta abside rettangolare con una grande vetrata policroma di padre Alberto Farina, creando così una cappella per le messe feriali, accessibile sia dalla chiesa che dalla sacrestia.
Il nuovo parroco, in ricordo della tragica inondazione subita dal popolo del rione, volle installare sul muro alla base del campanile il tabernacolo con la “Madonna dell’alluvione”, che il maestro fiorentino Galeazzo Auzzi disegnò nel 1966 sull’anta di un armadio della nonna, la mattina del 4 novembre, nella propria abitazione in via della Vigna Nuova assediata dall’acqua dell’Arno.
Don Averardo Dini promosse con il contributo determinante dei parrocchiani il completamento dell’arredo della chiesa, dotandola con l’organo Mascioni opus 1076, a trasmissione elettrica con 32 registri, inaugurato nel 1986.