Saluti ….

Don Massimiliano saluta San Piero in Palco ….

Carissimi,

vi scrivo queste poche righe per salutarvi e per esprimere il mio ringraziamento a tutti voi.

Lunedì 12 settembre p.v. lascerò la parrocchia di San Piero in Palco per trasferirmi a Siena, all’oratorio del Costone.

Ho vissuto in questa comunità parrocchiale per due anni, anni complicati e difficili, segnati dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, ma anche per me anni belli ed intensi in cui ho sperimentato la vicinanza delle persone ed il loro affetto.

Pur non avendo un incarico ufficiale, se non quello di aiutante del parroco, mi sono fin da subito sentito come in una famiglia, cercando di dare il mio contributo. Certo, tanti altri erano i miei impegni, l’insegnamento e la pastorale dello sport in primis, ma ciò non mi ha impedito di poter comunque vivere un’importante esperienza di annuncio del Vangelo e di testimonianza cristiana nella parrocchia.

Naturalmente ho condiviso anche i miei limiti ed ho accolto quelli dei fratelli e delle sorelle che ho incontrato. E’ bello quando si condividono con gli altri i nostri talenti, ma anche le nostre fragilità: si crea comunione, condivisione, incontro.

Ho cercato di curare il più possibile la celebrazione dell’Eucarestia , in parrocchia e dalle suore del Merlo Bianco, con un’attenzione particolare all’annuncio della Parola, cercando sempre di “spezzarla” per i fratelli e le sorelle in modo fruttuoso.

Non voglio però fare un resoconto di quello che ho fatto o non ho fatto, voglio descrivere un’esperienza e voglio ringraziare tutti coloro che ho incontrato in questi due anni oltre che chiedere perdono per i miei errori che di certo non sono mancati.

Nel ringraziare l’intera comunità un grazie speciale è per don Francesco, per la “cura” che avuto per me, per l’attenzione umana e cristiana nei miei confronti, per la pazienza nei miei riguardi ed in particolare per la sensibilità verso le mie fatiche causate dai miei occhi “malati”.

Vi saluto, infine, tutti di cuore e vi auguro ogni bene.

Un saluto speciale ai ragazzi ed alle ragazze della parrocchia non perdano mai il gusto di essere amici di Gesù.

Con affetto, riconoscenza e gratitudine,

Don Massimiliano Gabbricci

…. San Piero in Palco saluta don Massimiliano

Carissimo Don Massimiliano,

quando sei arrivato nella nostra parrocchia, due anni fa, ti abbiamo accolto con grande gioia. Sapevamo che eri il cappellano della Fiorentina e della nazionale, docente di storia e filosofia al liceo sportivo Dante Alighieri e docente di filosofia alla Facoltà di Teologia di Firenze, ma non ti conoscevamo.

Adesso che te ne vai sono stato chiamato ancora una volta, in qualità di Direttore del Consiglio Pastorale, a porgerti i saluti a nome di tutta la parrocchia di San Piero in Palco. Oggi per me è tutto più difficile, perché se avevamo atteso con trepidazione il momento del tuo arrivo, adesso proviamo, insieme alla gioia e alla riconoscenza al Signore che ti ha donato alla nostra parrocchia per due anni, anche dispiacere per questo distacco.

In questo periodo hai svolto le varie attività pastorali che via via si sono rese necessarie con serietà e impegno sempre accompagnati da grande pazienza e rispetto verso tutti.

Personalmente posso portare l’esperienza degli incontri del Gruppo Famiglie sui libri di Esdra e di Neemia, nei quali ci hai guidato alla comprensione di testi che ad una lettura superficiale sembravano così lontani da noi.

Ci mancherai Don Massimiliano. Credo di poter interpretare il sentimento comune di tutti i parrocchiani se ti dico che ci mancherà la tua presenza alle celebrazioni eucaristiche ed in particolare le riflessioni e le esortazioni delle tue omelie che ogni volta ci hanno scosso dal torpore e ci hanno spronato all’entusiasmo della fede in Gesù Cristo, sì perché credo di poter dire che il Signore ti ha fatto il grande dono della predicazione e dell’esortazione.

Vogliamo oggi ringraziare il Signore per i doni che ci ha fatto in questi due anni con la tua presenza tra noi.

Il consiglio pastorale e l’intera comunità parrocchiale di San Piero in Palco ti salutano e ti augurano di continuare a lavorare con passione ed entusiasmo ovunque andrai.

Marco Bartolini

In ricordo di Marcello

Lunedì 13 giugno scorso è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro caro parrocchiano Marcello Bartoli.
Per tutti coloro che lo conoscevano il suo percorso di vita è stato un esempio: per il suo comportamento, per l’amore e per la dedizione verso sua moglie e tutta la sua famiglia.
Caro Marcello, la parrocchia è molto dispiaciuta per la tua perdita, ma troviamo la speranza attraverso la Resurrezione di Gesù e la Sua promessa secondo cui c’è vita dopo la morte.
Seguici, Marcello, da lassù ed aiutaci nei nostri momenti più incerti.
Ci mancherai.

Gino

Maggio: un mese ricco di Grazia!

MAGGIO… che mese caotico!
Se n’è andato. Sì, se n’è andato, portandosi dietro tante di quelle cose!
Per la comunità di S. Piero in Palco, Maggio è stato denso di impegni e di ricorrenze.
Iniziamo dall’evento che ha coinvolto i più piccoli… le Comunioni. In 4 gruppi distinti 32 ragazzi hanno ricevuto per la prima volta Gesù nel loro cuore.

Come ben si sa l’epidemia, per evitare affollamento, aveva costretto all’impossibilità di far passare un intero gruppo di bambini come solitamente, fino a 2 anni fa, avveniva nella nostra parrocchia.
Non tutti lo sanno. Ma pensate, ai tempi d’oro, quando le nascite erano… come Dio comanda (cioè non esasperatamente programmate dall’uomo), il gruppo era così numeroso da doverlo per forza frazionare, come abbiamo fatto con il Covid. Ci avvicinavamo quasi ai 100 ragazzi.

I tempi son cambiati e anche le modalità di effettuare determinate cose. Ma nel caso delle Comunioni siamo andati comunque a mantenere il frazionamento del gruppo, facendoli passare pochi alla volta, come negli ultimi 2 anni. Tutto ciò per il semplice motivo che Don Francesco ha individuato, in questa modalità di suddivisione, la possibilità di poter fare una preparazione più accurata, una maggiore attenzione da parte dei ragazzi, che agevola il concezione del significato che ha la prima Comunione. Bambini concentrati nel breve ritiro che hanno fatto, emozionati fin dal giorno prima, quindi impeccabili alla partecipazione dell’intera cerimonia nel giorno in cui finalmente si sono avvicinati a quell’Ostia che li univa a Gesù in maniera concreta.

Ora che dire? Speriamo che riescano ad avvertire la vicinanza di nostro Signore. Se lo mantengano vicino, si sentino spinti ad avere gli atteggiamenti e i valori di un buon cristiano. Si ricordino la preghiera, santificare le feste, qualche buona azione… Li rimettiamo nelle Tue mani, o caro e buon Gesù, per farli crescere secondo i Tuoi insegnamenti.

E passiamo agli altri eventi.
Abbiamo avuto un grande onore. Quello di poter vivere da vicino l’ordinazione a presbitero di un seminarista del ns. seminario di Firenze.

Don Alvaro, che da qualche mese era entrato a far parte della nostra parrocchia per dare una mano a Don Francesco (anche se, con tutta la sua energia, ne abbisogna in maniera relativa… naturalmente scherzo), è stato ordinato Sacerdote. Ha celebrato la sua prima S. Messa nella nostra Chiesa e ha avuto il privilegio di celebrare “lui” le prime Comunioni dei bambini di cui ho parlato prima. Quindi è stato festeggiato dalla comunità per dargli uno zuccherino alfine di addolcirgli la bocca per le “amarezze” che dovrà sopportare nei prossimi mesi da parte dei parrocchiani.

Cercheremo di essere bravi. Perchè poi ci porti nel suo cuore come individui meritevoli delle sue preghiere.
Ed infine… gli anniversari.
Don Francesco, che il 25 maggio ha compiuto… guarda combinazione… 25 anni di sacerdozio. Don Massimiliano, che il 26 maggio 2002, è divenuto “reverendo”. Quindi fanno 20 anni.

Possiamo dire che con tutti questi eventi noi parrocchiani abbiamo avuto il nostro bel daffare. Ma siamo soddisfatti di essere stati capaci di far fronte diligentemente ad ogni impegno. In fondo sono belli e stuzzicanti questi avvenimenti che portano un po’ fuori le riga della consuetudine. Impegnano sì, ma danno modo anche di avvicinare, condividere, essere più presenti e aver modo di conoscersi meglio

La comunità ha consegnato un ricordo, sia a Don Francesco che a Don Massimiliano (come già era stato fatto a Don Alvaro). Pensieri fatti con il cuore che senza dubbio saranno stati graditi, come gradito sarà stato il festeggiamento che abbiamo allestito a entrambi domenica 29 Maggio.
Fine del mese di Maggio. Senza dimenticare che in questo tempo siamo stati anche più a contatto (con il S. Rosario) alla nostra cara mamma… la Madonnina. E’ il Suo mese.

Ora, a fine giugno, ci aspetta la festività di S. Pietro e Paolo, patrono della nostra parrocchia. E poi… tutti al mare… a veder le chiappe chiare!

Buon riposo… anche se talvolta il vortice delle vacanze diviene così eccitante e logorante da far tornare alla comune quotidianità più stanchi di come lo si fosse prima delle ferie.
E’ una questione di aver giudizio!

Alessandra

Don Alvaro si racconta…

Cari parrocchiani di San Piero in Palco,

vi scrivo alcune righe per ripercorrere a grandi linee la storia che il Signore sta facendo con me. Dal Nicaragua mi ha portato a Firenze, mi ha accompagnato con tanta pazienza e mi ha mostrato la sua bontà e potenza nelle esperienze di missione (a Pescara, in Brasile, in Portogallo, ecc) e soprattutto quando constatavo la mia indegnità e incapacità.

Se qualcuno a diciassette anni mi avesse chiesto se credevo che il Signore mi chiamasse a “lavorare nella sua vigna”, sicuramente avrei risposto di no. Da quando ero in quarta elementare mi ero fatto un progetto di vita, avevo programmato di fare carriera e il Signore e la mia famiglia (che mi è sempre stata vicina) mi hanno permesso di realizzarmi professionalmente. Ho iniziato già ai tempi della scuola media, al posto di fare i compiti andavo all’officina di un mio zio che fa l’elettrauto ed ho imparato a fare qualche lavoretto. Poi ho frequentato l’istituto tecnico e sono diventato meccanico, ma, oltre ai tirocini non ho lavorato molto in questo campo perché appena ho preso il diploma ho iniziato a lavorare per la compagnia elettrica del mio paese come tecnico di sottostazioni elettriche e contemporaneamente frequentavo l’università d’ingegneria elettromeccanica e iniziai a fare carriera. Ai diciotto anni mi trovavo a fare quello che avevo desiderato, ero indipendente economicamente e con molte prospettive, ma nel fondo del mio cuore avevo un vuoto, mi alienavo con le serate, gli amici, le ragazze, il lavoro, lo studio, ecc, tutte cose che non bastavano a riempirlo.

Una volta un amico m’invitò a partecipare a degli incontri del cammino neocatecumenale e lì ho scoperto l’Amore di Dio, mi è stato annunciato che Dio mi amava com’ero e non mi chiedeva niente in cambio. Entrai a far parte di una comunità catecumenale e la mia vita iniziò a cambiare fino al punto che quell’amore gratuito che ho esperimentato, non lo potevo tenere solo per me. In un incontro vocazionale nel 2010 a El Salvador, sentì che il Signore mi chiamava ad annunciare la Buona Notizia di Cristo, morto e risorto, per dare la Vita al mondo. Da quel momento iniziò il mio percorso di discernimento vocazionale fino a lasciare il mio paese, il lavoro, l’università, gli amici e la famiglia ed entrare in seminario per essere formato a diventare presbitero missionario. In tutta questa storia mi sono sentito accompagnato dalla Chiesa, tramite i fratelli e catechisti con i quali condivido l’itinerario di fede (sono stati e sono fondamentali), i presbiteri che il Signore mi ha messo accanto durante la mia vita, e in seminario attraverso seminaristi, formatori e non ultimo l’arcivescovo.

Per l’ultima fase della formazione l’arcivescovo ha ritenuto opportuno inviarmi a San Piero in Palco e anche se don Francesco dice che mi hanno mandato da lui per “imparare come non devo diventare”, in realtà ho potuto vedere, ancora una volta, che il Signore porta avanti la storia e questo nonostante i nostri limiti (per esempio il suo temperamento, con il quale mi sento molto identificato). Questo mi ha confermato che non è me stesso che devo annunciare, ma Cristo e questo mi rasserena.

In questi anni ho ricevuto, man mano, conferma della vocazione. Ora che non faccio più il tecnico, non ho più le mie sicurezze, ma ho Cristo: quel vuoto nel cuore non c’è più, “mi basta la sua grazia” e il suo amore, “tutto il resto è vanità”. Oggi sto per arrivare al “traguardo” dell’ordinazione, che mi richiede molta docilità e obbedienza (cose non facili per me). Ho molta fiducia, serenità e gioia perché mi sento nelle mani della Chiesa, che sono le mani stesse di Gesù Cristo perché Lui mi ama e mi ha scelto. Il giorno dell’ordinazione sarà il 24 aprile p.v. in Cattedrale a Firenze, vi chiedo di accompagnarmi con le vostre preghiere, certi che nel ministero che il Signore mi sta affidando sarete sempre presenti nelle mie; ora siete parte anche voi della mia storia. Avrò la gioia e l’onore di celebrare con voi le prime Messe solenni, nelle quali saranno celebrate le prime comunioni dei bambini del catechismo nei giorni 1, 7, 8, e 22 maggio. Inoltre continuerò a imparare e a camminare insieme a voi, a don Francesco e a don Massimiliano fino a che l’arcivescovo non mi darà una nuova destinazione, secondo le necessità dell’arcidiocesi.

Alvaro Flores Dinarte

Santino Don Alvaro
Santino Don Alvaro